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Se qualche lettrice si sente chiamata alla vita matrimoniale e desidera trovare un fidanzato che segue gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, può leggere il seguente annuncio cliccando qui.

Esiste una preghiera per trovare il fidanzato? Sì, ma consiglio di imparare a pregare con parole proprie che sgorgano spontaneamente dal cuore. Con semplicità potete dire a Dio che vi sentite attratte a formare una famiglia cristiana, e che pertanto desiderate trovare un fidanzato, ma non uno qualsiasi, ma uno che desidera vivere davvero cristianamente la vita di coppia.

Pregare il Sacro Cuore di GesùCHE AMORE È IL VOSTRO?

Molti fidanzati e mariti si illudono sulla vera qualità del loro amore. D'altra parte, non pochi fidanzati e giovani mariti sono disposti a sforzarsi per accrescere il valore del loro amore. Queste due asserzioni giustificano il presente capitolo. Abbiamo visto quali sono gli elementi che costituiscono il vero amore umano. È forse questo vero amore, di solito, quello dei fidanzati e dei giovani mariti? Abbiamo detto al principio di questo libro che non intendiamo occuparci di persone eccezionali. Abbiamo pure rinunciato a rivolgerci a libertini. Noi studieremo i sentimenti di giovani che fanno o hanno fatto un matrimonio d'amore. Supponiamo dunque che fidanzato e giovane marito amino la rispettiva fidanzata o sposa. Essi desiderano trovare gioia vicino a lei, e grazie a lei, ma desiderano pure di renderla felice. Il loro amore non è dunque unicamente desiderio, né sola tenerezza; ma è dono parziale di sé. Allo stato in cui si trova, è tuttavia minacciato da tre cause di debolezza interna che ci sembra necessario mettere bene in luce: reca con sé troppi elementi di egoismo; è troppo sensuale; è troppo impulsivo. Fidanzato e giovane marito sono ancora troppo egoisti. Non osiamo affatto dire che non vogliano la felicità della loro fidanzata o della loro sposa. Altrimenti il loro non sarebbe amore. Essi desiderano suscitare felicità, e in questo c'è, indiscutibilmente, un autentico superamento dell'egoismo, per nulla conosciuto da quelle contraffazioni dell'amore che sono il flirt o il sensualismo. Ma cercano di raggiungere questa felicità soprattutto perché essi stessi provano felicità nel dare. La loro gioia personale li incita a procurarla ad altri; non cercano la gioia degli altri direttamente, come fa per esempio la madre per il suo bambino. Occorre certamente delicatezza per analizzare e percepire tali sfumature. Esiste comunque un criterio infallibile: sarei pronto a procurare questa felicità ad un'altra persona, anche se mi costasse un penoso sacrificio? Ci sono, infatti, dei piaceri fatti ad altri, che non richiedono nessuno sforzo personale. Per fare un regalo occorre del denaro: ma se ne possediamo a sufficienza, il regalo non imporrà nessun sacrificio di sé, anche se è reso, meraviglioso dall'attenzione affettuosa che esprime. Un amore veramente grande non si attesta al complimento, alla cortesia, al regalo, al bacio — quest'ultimo soprattutto è tanto facile! — ma attiva fino a certe rinunce penose. Certo — affrettiamoci a dirlo ai nostri innamorati — non bisogna rinunciare agli amabili comportamenti di cui si è parlato, ma occorre oltrepassarli perché l'amore sia pieno. Fidanzato e giovane marito che leggete queste righe, riflettete un momento se il vostro amore arriva fino a questo: sapreste rinunziare, per far piacere, a una cosa alla quale tenete molto? Aggiungeremo un'altra prova della parte di egoismo che entra comunemente nell'amore maschile? Che desiderio c'è nell'amore del fidanzato e del giovane marito di avere un bimbo? E se esiste, quanto è intenso? Quei bambini, li desiderano o li accettano unicamente per la loro gioia comune, per la gioia della moglie che li desidera, ed anche per l'ambizione di rendere un " servizio " sodale o religioso? Oppure l'orizzonte dell'innamorato si limita a quella ch'egli ama e a se stesso? La risposta a queste domande illuminerà pienamente il giovane fidanzato e il giovane marito sulla qualità del loro amore: egoismo a due, o generosità. Un secondo appunto che formuliamo all'amore del fidanzato e del giovane marito, è d'essere troppo sensuale; e diremo che questa sensualità eccessiva è a suo modo una testimonianza dell'egoismo incriminato più addietro. Per provarlo, nessuna dimostrazione sarà efficace quanto l'esperienza personale. Invitiamo dunque il giovane fidanzato o il giovane marito, che ci leggono, a rientrare in se stessi e a rispondere alle nostre domande: Io slancio che vi porta verso colei che amate, il fuoco interno che muove le vostre tenerezze e i vostri baci, sono causati soprattutto dall'ardente aspirazione di far piacere, di portare conforto, di creare gioia e felicità? O sono piuttosto la traduzione più o meno confessata d'un desiderio di possesso, per quanto legittimo possa essere in sé quest'ultimo durante il matrimonio? Non siamo contrari al fatto che il desiderio abbia il suo posto nella vita di un uomo ammogliato, ma non sappiamo ammettere che in un amore sano e vero quel posto sia principale o preponderante. Dono e tenerezza devono primeggiare sul desiderio, nell'amore degli sposi. Il terzo appunto che innoviamo all'amore del fidanzato e del giovane marito, è di essere troppo esclusivamente costruito sulla sola spontaneità del sentimento e basato insufficientemente sopra una decisione cosciente della volontà. Non vorremmo essere fraintesi. Non intendiamo parlar male della spontaneità del sentimento amoroso o dei suoi suggerimenti. Questi sono, molte volte, attraenti, e l'amore perderebbe una parte notevole del suo fascino e della sua poesia se dovessero sparire dal fidanzamento e dalla vita coniugale. Deploriamo invece che dopo la luna di miele e i primi mesi, essi abbiano soverchia tendenza a scomparire dall'atteggiamento dei mariti, per effetto della nascente abitudine. Non potremmo mai insistere abbastanza, per far loro comprendere l'enorme importanza di tutti i minimi gesti delicati ai fini della felicità della loro giovane. . . o vecchia sposa. La donna ne è infinitamente sensibile, torse troppo, a tutte le età. Affinché l'amore possa conservare queste delicatezze e questa affascinante spontaneità lungo il corso degli anni, noi mettiamo caldamente in guardia fidanzati e giovani mariti contro la istintività del loro atteggiamento generale, e contro l'insufficiente sostegno che essi cercano nella ragione, nella volontà, nel senso del dovere e nella fede. L'entusiasmo di un amore nascente suggerisce spesso ai fidanzati e ai giovani mariti delle meravigliose trovate. Bisogna aver conosciuto la letteratura epistolare dei fidanzati, veduti i loro gesti, osservato i loro atteggiamenti, compreso i loro modi di procedere, per vedere a quale delicatezza, a quale preoccupazione di piacere può elevarli il sentimento amoroso. Bisogna aver visto il tenero comportamento dei giovani sposi in viaggio di nozze, aver sorpreso i loro sguardi luminosi, notati i loro gesti di affettuosa cortesia, ammirato la loro condotta di cavalier servente, per apprezzare nel giusto valore i suggerimenti dell'amore. Il male è che quasi sempre questo bel contegno, tanto favorevole alla gioia della sposa e alla buona intesa reciproca della coppia, scompare in gran parte, e alle volte totalmente, in moltissimi mariti, non appena passata la luna di miele. Quando obbedisce unicamente agli slanci istintivi dei suoi sentimenti l'uomo si comporta da innamorato fervente soltanto nel tempo della conquista: in quello del fidanzamento, e nei momenti dell'intimità fisica matrimoniale; piacesse al cielo che almeno per queste ultime la nostra asserzione si verificasse sempre! Fuori di questo clima, quando non è più nello stato di " alta-tensione " del suo desiderio innato, l'uomo si abbandona al suo temperamento spontaneo, e non ricorre più a espressioni di affetto e di tenerezza. La lagnanza delle spose, su questo punto, è quasi universale. Per modificare questo comportamento maschile, innato nell'uomo secondo natura, non si potrà ricorrere ai suggerimenti del sentimento, che per ipotesi possono mancare, ma bisognerà rivolgersi alla chiara intelligenza della psicologia femminile e alla volontaria ambizione di cercare di rendere felice, per se stessa, la compagna della propria vita. È importante per il marito capire una buona volta l'importanza enorme che la donna attribuisce alle espressioni di cortesia e di affetto per lei, durante la vita, fino all'età più avanzata: per lei, gli elementi fondamentali dell'amore si trovano in queste cose e non nel desiderio. Non si insisterà mai abbastanza su questi tratti praticamente universali della psicologia femminile. L'uomo secondo natura non afferra spontaneamente questa verità essenziale. Se dunque non gliela inculchiamo, e non una volta sola ma ripetutamente, non la farà sua e non l'integrerà nella sua vita pratica, con gran danno per il suo matrimonio. Questa scienza non essendogli innata, egli la deve acquisire. E poiché gli verrà scarsamente insegnata negli istituti dove avrà fatto gli studi, e dato che l'ambiente moderno del lavoro non gliela insegnerà meglio, non resta, nelle condizioni della vita attuale, che una maniera di impararla, da parte del fidanzato e del giovane marito: istruirsene con letture adatte, mediante riflessioni ed osservazioni. Mentre scriviamo queste righe, vorremmo che l'energia e il vigore delle nostre parole illuminassero i lettori in maniera abbagliante e decisiva per la loro vita. L'essere femminile è essenzialmente appello alla tenerezza, e così resta intensamente fino ai suoi ultimi anni. Questa è la chiave della personalità femminile, che molti mariti non scoprono che lentamente, quando la scoprono! Quante volte, in occasione di conferenze da noi tenute in diversi paesi, abbiamo inteso riflessioni di questo genere: " Che peccato — disse un vecchio marito — ch'io abbia dovuto attendete fino a sessantacinque anni per capire per la prima volta codeste cose! Quanti errori avrei evitato, se me l'avessero detto prima! ". Ma la scienza, da sola non serve a niente. È necessario che, con volontà decisa a rendere durevolmente felice la propria compagna, il giovane. . . e il vecchio marito adottino praticamente verso di lei, nel corso degli anni, un atteggiamento di delicatezza, gentilezza, amabilità, cortesia. Esso è indispensabile alla felicità durevole dell'anima femminile. D'altra parte questo non è per nulla naturale nell'uomo. Egli lo inserirà nella sua vita soltanto se uscendo da se stesso e aprendosi alla comprensione altrui, ne afferrerà la capitale importanza, e si deciderà ad adottarlo con volontà risoluta, basata sulla ferma ambizione di rendere felice la sua compagna. L'esperienza che abbiamo acquistato durante quindici anni di consulti in favore di persone sposate, ha mostrato la necessità assoluta e l'estrema opportunità di questo discorso; speriamo dunque che il fidanzato e il giovane marito comprendano la nostra simpatia verso le commoventi manifestazioni della spontaneità del sentimento amoroso e nello stesso tempo la nostra grande diffidenza in proposito. Vista la diversa struttura dello psichismo maschile e di quello femminile, diremmo volentieri che l'amore è destinato a pericolare e spesso a perire nella vita di famiglia, se è edificato soltanto sulla spontaneità del sentimento, per quanto possa essere attraente e preziosa. Se tale sentimento non è accompagnato da una chiara comprensione della sensibilità della donna e da una ferma efficace volontà di tenerne conto, non daremmo assicurazioni sul matrimonio in questione, e potremmo predirne quasi sicuramente il fallimento. Al termine del capitolo, chiederemo quindi al lettore di esaminarsi, non tanto sui suoi sentimenti, quanto sulla parte di chiaroveggenza intellettuale e di volontà con cui li deve accompagnare. I suoi atteggiamenti amabili e cortesi gli sono ispirati dal solo sentimento spontaneo? Gli sono dettati, sia pure in parte, dalla comprensione dell'anima femminile e di ciò che forma la sua felicità? Sono basati sulla piena comprensione della sua missione di sposo? Se egli è cristiano, hanno essi radice in un profondo spirito di fede che vede in questi atti un mezzo per assolvere al dovere di sostegno della persona a lui congiunta, come la Provvidenza impone a chi si sposa? E non si protesti, perché si parla di dovere e di missione, quando si dovrebbe parlare soltanto di amore e di spontaneità. L'esperienza della vita ci ha resi troppo edotti in materia perché possiamo accogliere le ingenue e infantili idee messe avanti dall'obiezione. Noi pure cerchiamo di edificare l'amore fervido e felice tra gli sposi; e quanto abbiamo detto della spontaneità istintiva dell'amore avrà chiaramente mostrato come noi la troviamo desiderabile e simpatica; ma l'amore - sentimento, da solo, è fragile. Il senso del dovere — e i fatti lo provano — ha tante volte salvato l'amore ed ha evitato delle catastrofi. In queste pagine, sono gli stessi testimoni che rendono testimonianza. Essi conoscono oggi degli amori fervidi che il sentimento da solo non avrebbe saputo salvare dal pericolo nei momenti di crisi, ma che il senso del dovere ha salvato. È dunque importante che fidanzati e giovani mariti facciano l'esame di coscienza del loro amore, ne provino la solidità, cerchino di rafforzarlo, perfezionarlo, e lo rendano un amore veramente meraviglioso, lottando strenuamente contro la parte d'egoismo, di sensualismo, di fragile spontaneità che potrebbe recare con sé.

[Brano tratto "Al fidanzato e giovane marito" di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline].





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